Gli stili di vita da adottare (anche per i malati)
Oltre un terzo delle neoplasie non si svilupperebbero a fronte di stili di vita corretti. Tutte queste semplici regole, insieme alla pratica costante dei controlli di diagnosi precoce, permettono non solo di ridurre l’incidenza dei tumori, ma anche di trattare più efficacemente le persone già in cura
1. Molto dipende da noi
Domenica 13 Marzo si apre la quindicesima edizione della Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, promossa dalla Lilt -Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. «L’obiettivo dell’iniziativa è diffondere la cultura della prevenzione e della diagnosi precoce – dice Marco Alloisio, Presidente della Lilt di Milano -. Arrivare “prima” di fronte a un tumore è fondamentale per aumentare la sopravvivenza. Secondo le più recenti statistiche, nell’ultimo anno in Italia sono stati diagnosticati circa 1.000 nuovi casi di cancro al giorno. Oltre un terzo non si svilupperebbero se ci impegnassimo ad adottare quotidianamente uno stile di vita corretto come suggeriscono le 10 raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro. Tutte queste semplici regole, insieme alla pratica costante dei controlli di diagnosi precoce, permetterebbero non solo di ridurre l’incidenza dei tumori, ma anche di trattare più efficacemente le persone già malate».
2. Mantenersi snelli per tutta la vita
Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l’Indice di massa corporea (BMI = peso in Kg diviso per l’altezza in metri elevata al quadrato: ad esempio una persona che pesa 70 kg ed è alta 1,74 ha un BMI = 70 / (1,74 x 1,74) = 23,1.), che dovrebbe rimanere verso il basso dell’intervallo considerato normale (fra 18,5 e 24,9 secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità). Gli esperti hanno già lanciato l’allarme: l’obesità sta per superare il tabacco e raggiungere un poco ambito primato, quello di prima causa prevenibile di cancro.
3. Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni
In pratica è sufficiente un impegno fisico pari a una camminata veloce per almeno mezz’ora al giorno; man mano che ci si sentirà più in forma, però, sarà utile prolungare l’esercizio fisico fino ad un’ora o praticare uno sport o un esercizio più impegnativi. L’uso dell’auto per gli spostamenti e il tempo passato a guardare la televisione sono i principali fattori che favoriscono la sedentarietà nelle popolazioni urbane. «E’ stato scientificamente dimostrato da più studi che la ginnastica è come una potente medicina – spiega Alloisio – contribuisce a prevenire e curare oltre 40 patologie croniche, a guarire più in fretta e a diminuire notevolmente il rischio di ricadute, anche in caso di malattie gravi come i tumori. Proprio per dare un particolare risalto al movimento come “ingrediente principale” per mantenere uno stile di vita salutare, quest’anno Lilt Milano si schiera insieme a BikeMi, il servizio di Bike Sharing del Comune di Milano gestito da Clear Channel: in occasione di questa Settimana, saremo presenti in 22 stazioni BikeMi con la campagna “La salute in movimento”con l’invito a prendere la bicicletta per sostenere la prevenzione».
4. Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica ed
evitare il consumo di bevande zuccherate.
Sono generalmente ad alta densità calorica i cibi industrialmente raffinati, precotti e preconfezionati, che contengono elevate quantità di zucchero e grassi, quali i cibi comunemente serviti nei fast food. Si noti la differenza fra “limitare” ed “evitare”. Se occasionalmente si può mangiare un cibo molto grasso o zuccherato, ma mai quotidianamente, l’uso di bevande gassate e zuccherate è invece da evitare, anche perché forniscono abbondanti calorie senza aumentare il senso di sazietà.
5. Basare la propria alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale
Basare la propria alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto e un’ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta. Sommando verdure e frutta sono raccomandate almeno cinque porzioni al giorno (per circa 600 grammi); si noti fra le verdure non devono essere contate le patate.
6. Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate
Le carni rosse comprendono le carni ovine, suine e bovine, compreso il vitello. Non sono raccomandate, ma per chi è abituato a mangiarne si raccomanda di non superare i 500 grammi alla settimana. Si noti la differenza fra il termine di “limitare” (per le carni rosse) e di “evitare” (per le carni conservate, comprendenti ogni forma di carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel), per le quali non si può dire che vi sia un limite al di sotto del quale probabilmente non vi sia rischio.
7. Limitare il consumo di bevande alcoliche
Non sono raccomandate, ma per chi ne consuma si raccomanda di limitarsi ad una quantità pari ad un bicchiere di vino (da 120 ml) al giorno per le donne e due per gli uomini, solamente durante i pasti. La quantità di alcol contenuta in un bicchiere di vino è circa pari a quella contenuta in una lattina di birra e in un bicchierino di un distillato o di un liquore.
8. Limitare il consumo di sale
Limitare il consumo di sale (non più di 5 grammi al giorno) e di cibi conservati sotto sale. Evitare cibi contaminati da muffe (in particolare cereali e legumi). Assicurarsi quindi del buono stato di conservazione dei cereali e dei legumi che si acquistano, ed evitare di conservarli in ambienti caldi ed umidi.
9.Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo
Di qui l’importanza della varietà. L’assunzione di supplementi alimentari (vitamine o minerali) per la prevenzione del cancro è invece sconsigliata.
10.Allattare i bambini al seno per almeno sei mesi
Come hanno documentato numerosi studi, infatti, le donne che allattano hanno minori probabilità di ammalarsi di cancro al seno e all’ovaio, perché durante l’allattamento l’attività ormonale (che può giocare un ruolo nell’insorgere di un tumore) viene messa a riposo in una situazione di benefico equilibrio.
11.Indicazioni valide anche per chi si è già ammalato
Nei limiti dei pochi studi disponibili sulla prevenzione delle recidive, le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro valgono anche per chi si è già ammalato.
Articolo di Vera Martinella
tratto da: www.corriere.it