Stomaco e cervello, ma anche grinze sulle mani o starnuti controsole. Le questioni più grandi e i piccoli misteri: ecco le risposte della scienza
Il numero cinque risale ad Aristotele ma non regge all’esame della scienza. Come minimo dobbiamo contare il senso della posizione del corpo nello spazio, e poi ci sono i sensi che ci informano sul nostro stato interno come fame e sete. Si fa presto a dire tatto: sulla pelle sentiamo pressione, temperatura, dolore, prurito. Anche gli altri sensi tradizionali possono essere suddivisi in sottocategorie. Insomma o ne abbiamo molti più di cinque, oppure possiamo ridurli a tre, relativi a informazioni meccaniche (tatto e udito), chimiche (gusto, olfatto e sensi interni) e luce.
Usiamo solo il 10% del cervello?
È bello credere di avere un enorme potenziale non sfruttato, ma la verità è che usiamo il 100% del cervello. Il mito, ripetuto anche nel film Lucy di Luc Besson, nasce negli anni Trenta e oggi è assai diffuso (si stima che quasi la metà degli insegnanti ci creda). Una citazione apocrifa lo attribuisce persino ad Albert Einstein. Non avrebbe senso possedere un organo tanto dispendioso per usarlo solo in parte e le scansioni del cervello confermano: nessuna area resta spenta.
I tessuti non invecchiano in sincrono
Col passare del tempo il Dna cambia, accumulando in alcune regioni dei gruppi chimici che possono fungere da sistema di datazione. Confrontandoli in tessuti diversi con un algoritmo è stato scoperto che il seno invecchia più in fretta del cuore. Il Dna delle cellule mammarie di una donna di 46 anni in media ne dimostra 48 o 49, probabilmente a causa degli ormoni. Mentre l’età genetica del cuore è inferiore di 9 anni a quella reale, grazie alle cellule staminali.
Più batteri che cellule umane
Si sente dire che nel corpo ospitiamo dieci batteri per ogni cellula umana, ma non è vero. Secondo l’ultimo studio un uomo giovane di altezza e peso medi contiene 30 mila miliardi di cellule umane e 39 mila miliardi di batteri. In generale, alcune persone avranno più cellule umane che batteri, altre più batteri che cellule umane, comunque con un rapporto che resta ben lontano dalla stima di 10 a uno proposta nel 1972 e poi divenuta proverbiale.
Grinze bagnate e pelle d’oca
Stando a mollo la pelle delle mani si raggrinza, si sa. Per uno studio del 2013 si tratterebbe di un trucco per afferrare meglio gli oggetti bagnati ma una ricerca recente ha smentito l’ipotesi. Le grinze potrebbero anche non servire a nulla. La pelle d’oca invece è un retaggio di quando i nostri antenati irsuti rizzavano il pelo per ripararsi dal freddo o per apparire più grossi di fronte a un nemico. Il meccanismo funziona ancora nell’uomo ma l’effetto scenografico è andato perduto.
L’appendice è davvero inutile?
Nei libri è la parte finale che pochi lettori si danno la pena di leggere. Nel corpo è un prolungamento dell’intestino, privo di funzione assorbente. La sua funzione è incerta, probabilmente è un organo rudimentale, sta scritto nelle enciclopedie. Ci ricordiamo che esiste solo quando si infetta provocandoci l’appendicite. Ma pare che l’appendice sia utile per la flora batterica che contribuisce al buon funzionamento del sistema digestivo. Lì si rifugia e si riproduce, e questo fa bene anche a noi.
Perché lo stomaco non si corrode
Il succo gastrico digerisce i cibi che ingeriamo ma, se tutto va bene, non attacca lo stomaco. Merito della mucosa che ne riveste l’interno proteggendolo. Ma i dettagli di questo fenomeno non sono ancora del tutto compresi, nonostante il quesito sia vecchio di secoli. La resistenza dello stomaco agli agenti corrosivi appare legata all’azione di diverse sostanze, tra cui prostaglandine, mediatori gassosi come l’ossido nitrico e neuropeptidi.
Starnuti alla luce del sole
Starnutire serve a espellere le particelle estranee irritanti ma ci sono persone che lo fanno in seguito agli stimoli più disparati. Esistono testimonianze di starnuti indotti dal sesso, dall’uso di pinzette sulle sopracciglia, dal consumo di cibi e bevande. Pare che circa il 20% della popolazione faccia ecciù se si trova improvvisamente esposta alla luce, forse perché quando le pupille si restringono il naso si congestiona. Sono gli starnuti riflesso fotici, un fenomeno noto sin dall’antichità e correlato a mutazioni genetiche già mappate.
Se la mamma è una chimera
Il fatto che una persona possa avere un genoma in alcune cellule e un altro genoma in altre è un ottimo spunto narrativo per gialli e noir, non c’è da stupirsi che abbia stimolato la fantasia di Stephen King e Michael Crichton. La causa più comune di questo fenomeno (detto chimerismo) è la fusione di due embrioni ma ne esistono altre. Durante la gravidanza, ad esempio, avviene uno scambio di cellule attraverso la placenta. Dopo il parto il sistema immunitario materno elimina la maggior parte delle cellule fetali, ma alcune tracce possono restare per decenni. Mentre negli organi dei figli possono essere rinvenute cellule della madre anche in età adulta.
La scienza delle carezze
Una coccola, uno sfioramento leggero, ed ecco che si attiva una speciale popolazione di neuroni (Mrgprb4+). La pelle viene tamburellata o pizzicata? Niente da fare. L’arte della «carezzevolezza» ha le sue regole che nessun innamorato e nessuna mamma hanno avuto bisogno di studiare. Il piacere è nella lentezza, le dita devono muoversi a un ritmo di 1-10 centimetri al secondo. Un tocco gentile invia due segnali ad aree cerebrali differenti: quello veloce riguarda il punto in cui avviene il contatto, quello lento (mezzo secondo dopo) avverte che si tratta di una carezza.
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L’artigiano del disegno animato. Così amava definirsi Albert Barillé (1921– 2009) , il fumettista francese creatore della serie «Esplorando il corpo umano».
Oltre che disegnatore, Barillé è stato anche sceneggiatore e produttore di serie animate, tutte nate con l’intento di insegnare divertendo: «Trattate i vostri figli come persone consapevoli, — diceva — che comprendono molto più di quello che gli adulti pensano».
Con la sua società di animazione, la Procidis, ha prodotto oltre ai cartoni sul corpo umano anche quelli sulla storia del mondo e sullo spazio.