L’esposizione alla sigaretta di bimbi di quattro mesi di età raddoppia il rischio di sviluppare carie nei denti da latte
di Antonella Sparvoli
Articolo tratto da: www.corriere.it
Il fumo passivo nuoce al sorriso dei piccoli. A suggerire il legame uno studio giapponese, appena pubblicato sul British Medical Journal. Dalla ricerca è emerso che l’esposizione al fumo di bimbi di quattro mesi di età raddoppia il rischio di sviluppare carie nei denti da latte.
Fumo e denti
I ricercatori giapponesi hanno analizzato più di 75mila bambini nati tra il 2004 e il 2010, sottoposti a regolari controlli sanitari a 0, 4, 9 e 18 mesi e a 3 anni. Alle mamme dei piccoli è stato chiesto di compilare un questionario per stabilire il grado di esposizione al fumo passivo dalla gravidanza ai tre anni di età del bimbo. In oltre il 50 per cento dei casi sono stati rilevati fumatori in famiglia e nel 6,8 per cento dei casi sono emerse prove dirette di esposizione al fumo, mentre sono stati quasi 13mila i casi di carie nei più piccoli. Rispetto a quanto rilevato nelle famiglie di non fumatori, l’esposizione al fumo di tabacco a quattro mesi di età è risultata associata al doppio delle possibilità di sviluppare carie. Sebbene i nuovi dati non possano definire un chiaro rapporto causa-effetto, puntano il dito su un ennesimo potenziale pericolo associato al fumo passivo. Se il dato venisse confermato da studi mirati, potrebbero essere ampliate le attuali norme basilari per la prevenzione della carie, come per esempio la restrizione del consumo di zuccheri e la supplementazione con fluoro.
«Non stupisce che il fumo passivo possa aumentare il rischio di carie nei bambini visto che sappiamo benissimo che questo problema è frequente nei fumatori – osserva Roberto Boffi, responsabile fisiopatologia respiratoria e Centro antifumo dell’Istituto dei tumori di Milano -. Il fumo passivo fa male a tutti, ma ci sono alcune categorie particolarmente sensibili (che comprendono bambini, donne incinte, asmatici, ma, a mio parere, anche cardiopatici, malati di tumore ecc) che vanno tutelate con il buon senso e l’educazione. E dove questi non arrivano con la legge, come accaduto di recente in Italia con il divieto di fumo in macchina in presenza di bambini e donne incinte o quello di fumare nei parco giochi e nei cortili delle scuole. E’ ormai dimostrato che il fumo passivo può procurare diversi danni a un organismo in crescita. A farne le spese non è solo l’apparato respiratorio, ma anche il sistema immunitario». E se anche si cerca di fumare alla larga dei bambini, magari sul balcone di casa, non bisogna dimenticare il «residual tobacco smoke» come segnala l’esperto: «Abbiamo visto che la possibilità di impregnare l’aria di fumo una volta spenta la sigaretta permane per 180 secondi: bisognerebbe quindi aspettare tre minuti prima di rientrare in luoghi confinati. Gli avvertimenti per le sigarette dovrebbero valere anche per quelle elettroniche: è vero che inquinano meno, però rilasciano anch’esse sostanze nell’ambiente».