Gli impianti dentali vengono di solito classificati in base al tipo di procedura impiegata per installarli: in un’unica fase oppure in due, ma come vedremo possono anche essere suddivisi in tipologia.

Installazione in due fasi: la procedura in due fasi prevede un intervento chirurgico per l’installazione nell’osso della mascella, in prossimità della gengiva. Passati alcuni mesi dalla guarigione, si effettua un intervento di chirurgia minore per mettere in vista la radice artificiale per inserire il moncone e una corona temporanea.

Gli impianti endossei: vengono installati nell’osso della mascella e sono utilizzati per la maggior parte nelle procedure in due fasi. Utilizzati principalmente come alternativa a un ponte o a una protesi rimovibile, sono composti da vari tipi di viti (filettate) e cilindri (lisci).

Installazione in un’unica fase: la procedura in un’unica fase consiste nell’installare chirurgicamente una radice artificiale nella mascella, facendo in modo che la parte superiore resti esposta fuoriuscendo dalla gengiva, che viene poi cucita attorno ad essa. In seguito, dopo diversi mesi di cicatrizzazione, vengono fissati il moncone e la corona temporanea, senza bisogno di ricorrere alla chirurgia per riaprire la gengiva, dato che la sede che accoglierà il moncone è già visibile.

Impianti periostali (iuxtaossei): sono fissati sull’osso della mascella nel tessuto della gengiva, con il  moncone della griglia metallica esposto per accogliere la corona; di solito sono utilizzati per le procedure in una sola fase. Si opta per questa soluzione in particolar modo per installare delle protesi in pazienti con uno spessore insufficiente dell’osso (osso troppo corto).

I diversi tipi di rivestimento

Sebbene la maggior parte di esse siano composte di titanio, la superficie della radice artificiale può avere degli effetti a lungo termine sull’integrazione ossea e la durabilità del trattamento. Una superficie porosa offre una maggiore area di contatto rispetto ad una superficie di titanio perfettamente liscia. Altre superfici prevedono l’utilizzo di processi di sabbiatura oppure vengono smerigliate con l’acido, rendendo così la superficie rugosa: si ottiene così una superficie di titanio con una mordenzatura di plasma spray a cui si applica un sottile rivestimento  d’idrossiapatite microcristallina.

Tipi di connettori dentali

Un’altra possibile classificazione può essere effettuata in base alla forma o al tipo del connettore. Qualsiasi tipo di installazione richiede una protesi e il relativo moncone che andrà fissato o avvitato nella radice artificiale.

A tal fine, esistono tre tipi di connettori:

  • Connettori ad esagono interno: di forma esagonale, il connettore interno viene inserito in un’apertura sulla testa del moncone dove viene avvitata la protesi o il perno.
  • Connettori ad esagono esterni: sempre a forma di esagono, i connettori si trovano sulla superficie del moncone.
  • Connettori ad ottagono interno: di forma ottagonale, il connettore ottagonale interno presenta un’apertura sulla testa del moncone dove viene avvitata la protesi o il perno.

Dimensioni degli impianti dentali

Diversi monconi di un impianto dentale

Esempio e misure monconi impianto dentale

Un’altra caratteristica che permette di classificarli si basa sulle loro dimensioni (dette piattaforme), che determinano di solito anche dove possono essere installati. Ogni caso tuttavia è differente dall’altro, e le necessità di spaziatura e di disponibilità di osso di ciascun soggetto possono obbligare a ricorrere ad un impianto di dimensioni diverse.

Piattaforma standard:: la dimensione standard varia da 3,5 mm a 4,2 mm di diametro. Questi tipi di impianto relativamente più corti e stretti sono spesso installati nella parte anteriore della bocca.

Piattaforma larga: la dimensione della piattaforma larga varia da 4,5 mm a 6 mm di diametro, ed in genere viene installata nella zona più interna della bocca. In questo caso le dimensioni degli impianti variano da 2 mm a 3,5 mm di diametro, e vengono installati in prevalenza nei pazienti che presentano uno spazio sufficiente tra le radici dei denti per ricevere questo tipo di procedura, ma possono anche essere utilizzati nel caso in cui il paziente mostri un’insufficiente densità ossea.

Implantologia a carico immediato dopo un’estrazione  

I dentisti in possesso di una formazione che gli consente di eseguire interventi di implantologia, di applicare corone e/o effettuare chirurgia orale, hanno iniziato a installare delle radici artificiali nelle cavità rimaste subito dopo un’estrazione dentale. Quando ha successo, questo approccio può permetterti di accorciare di diversi mesi il tempo del trattamento poiché il processo di osteointegrazione è più rapido. L’idoneità a questo tipo d’intervento precoce dipende dall’anatomia della zona d’estrazione del dente. In numerosi casi ad esempio la cavità del dente estratto è più larga della vite endossea, rendendo così impossibile la sua installazione subito dopo l’estrazione. L’innesto di tessuto molle o di osso si rende pertanto necessario per garantire una corretta sistemazione e un’installazione sicura.

Chi può effettuare questi interventi?

Dr. Stefano Zanetti

I parodontisti e i chirurghi odontostomatologi possono effettuare l’intervento chirurgico e l’installazione. Ad ogni modo, un numero crescente di dentisti generalisti sta seguendo una formazione che gli consentirà di effettuare questi interventi in determinate condizioni.

Se hai intenzione di effettuare questo tipo di trattamento e vuoi affidarti ad un professionista qualificato per eseguire questa procedura, non aver timore a chiedere ragguagli sulla sua formazione. Alcuni enti privati propongono una formazione in implantologia, installazione di corone e chirurgia orale che può essere conseguita in un solo fine settimana; invece, le organizzazioni mediche come l’Accademia Americana di parodontologia e l’Associazione Americana di chirurgia orale e maxillo-facciale propongono una formazione più articolata e completa.

Visto che l’installazione di un impianto rientra sempre nell’ambito della chirurgia orale, è importante accertarsi che il dentista abbia l’esperienza e la formazione necessarie per una procedura tanto delicata. Tieni anche a mente che i dentisti non hanno bisogno di una licenza specifica imposta per legge al fine di effettuare interventi di implantologia.

Un dentista generalista può eseguire l’installazione della corona e del ponte associato al trattamento, ed effettuare l’installazione dell’impianto stesso.

Articolo tratto da: dottordentista.com